Gli elementi principali delle fibre artificiali sono, a livello puramente ingegneristico e chimico, i monomeri di partenza, che attraverso i legami formano catene polimeriche di lunghezza pressochè infinita. A differenza delle fibre naturali, come canapa, lino o cotone, che hanno una lunghezza massima che dipende solamente dalle condizioni in cui viene "coltivata" la materia prima stessa e che è solitamente compresa tra i 3 e i 20 cm, le fibre artificiali, essendo create dall'uomo, raggiungono una lunghezza che soddisfa l'utilizzo che se ne dovrà fare in seguito. Quasi tutto può diventare una fibra artificiale: è il caso del latte, le cui fibre caseiniche vengono trasformate in lanital, delle proteine delle arachidi, del mais e del ricino, oppure del vetro e di altri minerali, da cui si ricavano fibre che possono essere in molti ambiti (la tavola dello skateboard, per esempio, è rinforzata con uno strato di kevlar, oppure di fibra di vetro).
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Le fibre artificiali
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